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grandi e piccoli. 11


sotto agli occhi dei nostri viaggiatori, ugualmente non visti o non curati.

Mezzo seppellita sotto un ammasso di guanciali, cuscini e scialli, la giovine signorina giacea stesa lunga, facendo ogni sua prova per dormire. Benchè fossero le sue gote pallide dalla stanchezza, e un cerchio azzurrino intorno agli occhi manifestasse tristamente gli effetti della insonnia; pure il sonno rifiutava di venire ad essa, come un continuo mutar di posizione, uno scuotersi e agitarsi con impazienza fanciullesca mostravano chiaro al compagno. Ella era il bel modello di un tipo di bellezza, che s’incontra non di rado in Inghilterra, specialmente fra le classi più elevate; — tipo che unisce in sè caratteri apparentemente incompatibili: uno stampo di nobiltà vicino all’alterigia, e una soavità di contorni quasi ideale. Quel velo di languore sparso sulla sua persona dava alla sua amabilità una grazia speciale, una irresistibile attrattiva. La natura facendo si bella questa giovinetta, pareva avesse scritto in tutte le fattezze di lei, fragile. Le sottili vene azzurrine delle sue tempia, quasi venature di marmo; il soave azzurro degli occhi, la bianchezza della pelle tinta di verginal rossore; tutto ricordava, ahi troppo! la fugace e florida beltà di qualche fior dilicato. I capelli, de’ quali alcune ciocche scappavano qua e là dalla ricamata rete che li teneva stretti, avevano quella ricca tinta d’oro, con cui i pittori italiani adornano il capo dei serafini. Nel complesso era di forme graziose e incantevoli tanto, che di più non ne mirò mai occhio d’uomo; e quali un angelo sceglierebbe, condannato a vestire umana carne: — corporee abbastanza per mostrare l’umana natura, e abbastanza trasparenti da lasciar travedere un raggio della origine celeste.

Sir John Davenne — era il nome dell’uomo maturo che stava accanto alla bella creatura — sedeva immerso in una profonda meditazione. Benchè non apparisse piacevole, pure ne lo poteva distrarre soltanto il suono represso di una tosse corte e secca, che destava tutte le sollecitudini del padre affezionato. Volgendosi alla sua giovane compagna, le chiedeva con voce sommessa affettuosissima se si sentisse peggio, e le mormorava qualche parola di amore o di incoraggiamento, e le scuoteva o accomodava i guanciali.

L’esterno del padre era anche in qualche guisa prevenente. La carnagione fresca e quasi femminea nella sua mollezza, l’occhio azzurro chiaro, la fronte altera, scarsamente ombrata da due povere ciocche di lucidi capelli grigi con cura pettinati in avanti; la persona alta e dritta