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144 | il dottor antonio |
fa col capo assenso entusiastico; osservando che in realtà il suo amico inglese ha avuto il cavallo per niente. Per qual misterioso processo questi due gentiluomini s’intendano fra loro, riflettendo che i segni parlati che hanno in comune, sono limitati a una ventina circa di parole francesi, è cosa mirabile per ognuno, e forse più specialmente per essi stessi. Ma che s’intendano fra loro, è un fatto fuor d’ogni contesa; e sir John si professa altamente obbligato al suo amico per la prima idea di un progetto che occupa la maggior parte de’ pensieri e del tempo di sir John; e nella realizzazione del quale è grandemente assistito dal Conte e dal dottor Antonio. Il progetto consiste nel fare una collezione delle più belle pianticelle di aranci e di palme che si trovano nel vicinato, per indi trapiantarle nella residenza signorile di tutti i Davenne. — «Sì, fabbricherò una stufa di aranci,» dice sir John: «ma questo è nulla: fabbricherò anche una serra di palme: Lucy, una serra di palme!» e l’esultante sir John si stropiccia le mani. — «Vedete, mia cara, non solo creerò di pianta la cosa, ma fino il nome!» Il Baronetto prosegue il suo progetto con istancabile ardore; è già in relazione con tutti i proprietarii di palme in Bordighera — Bordighera che, in fatto di palme, non ha rivale; — fa cavalcate a San Remo, ove le piante di aranci, dicesi che abbiano superato di gran lunga ogni concorrenza; riceve continuamente, e per mezzo di Lucy, che fa da segretario, risponde a lettere relative al suo progetto; in una parola, sir John galoppa cavallino e cavalluccio a gran contento del suo cuore, e di tutti quelli che gli stanno intorno.
La ritardata celebrazione del ventesimo comple-annos di miss Davenne, la quale, come ben rammenterete, avea passato quel giorno per l’appunto in letto, era stata il grande evento della quindicina. Mirabile l’affaccendarsi e grande il parapiglia all’osteria; la quale comincia a dimenticare la sua bruttezza, e a fantasticare, come molti altri vecchiumi, che le bellissime penne fanno i bellissimi uccelli. Sì, un pranzo — una festa che teneva e della solennità ufficiale e del ritrovo di famiglia, e per la quale sir John avea fatto in modo da inviare lettere d’invito stampate — come al signor Conte, e ad alcuni altri notabili; fra i quali figurava il dottor Antonio, il Sindaco, varii Consiglieri, e il Giudice di pace di Bordighera; e per la sera anche altri luminari minori erano stati invitati, fra’ quali il maestro di disegno di Lucy. Il pranzo era stato splendido: il cuoco del defunto Vescovo di Albenga aveva superato sè stesso; John poteva solo riuscire uguale a sè me-