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140 | il dottor antonio |
ne’ quali quasi ogni persona possiede del suo un piccolo appezzamento di terra, e lo coltiva meglio che può. Il piccolo proprietario a tempo avanzato lavora a giornata pel suo vicino, che ha bisogno di braccia, possedendo più terra; ma giornaliero e proprietario trattano fra loro su basi di perfetta eguaglianza. Il giornaliero non si crede inferiore al proprietario che gli dà lavoro, per un po’ di moneta che riceve; come il proprietario non si crede superiore del bracciante, perchè lo paga.»
— «Voi mi descrivete una vera Arcadia.»
— «Vorrei che fosse,» continuò Antonio scuotendo il capo, «ma vi sono cupe ombre in questa pittura. La funesta azione del dispotismo si fa sentir qui come in ogni altra parte d’Italia. Lo stato di completa ignoranza, nel quale la popolazione di cui parlo è lasciata da un Governo sistematicamente nemico di ogni sorta d’istruzione; — il culto della lettera morta invece di quello dello spirito che vivifica, nel quale sono educati e mantenuti dai loro preti; — l’abitudine di torti dissimulati, per i quali non c’è giustizia possibile e de’ quali sarebbe pericoloso il risentirsi; — tutte queste influenze deleterie si combinano a ritener piuttosto bassa la media della moralità. Quello stesso uomo che per tutto l’oro del mondo non mangerebbe un boccone di carne il venerdì, nè lascerebbe di ascoltar la messa il dì di festa, non si farà scrupolo di rubare al suo padrone un’ora di lavoro o dire una cosa che non è, per ottenere una diminuzione nella rendita che paga al proprietario.»
— «Questo è troppo gran male,» disse Lucy; «e i preti conoscono queste azioni, e non cercano di prevenirle o di porvi rimedio?»
— «Certo, essi non usano l’autorità loro quanto sarebbe necessario per curare il male. Temono di perdere la loro influenza, se si conducono, non vo’ dir con severità, ma solo con fermezza verso il loro greggie. Pare vi sia un tacito accordo fra pastori e pecorelle. Accordateci tutto in quanto alla forma, dicon quelli. Sì, dicon queste, ma non esigete troppo da noi in quanto alla sostanza. Così la lettera uccide lo spirito. Purchè le chiese siano frequentate, i confessionali assediati, le elemosine abbondanti, i biglietti di comunione numerosi, i nostri Reverendi pare si curino poco se la moralità rimane stazionaria, e anco indietreggia. Il Curato, che è sotto molti rapporti quello che voi chiamate Vicar in Inghilterra, predica dal pulpito che la bugia è un abito peccaminoso, e che un operajo deve lavorar bene la sua giornata per una buona giornata di paga, ma fa poco effetto. E perchè non si emendano? Perchè in