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120 | il dottor antonio |
a me; e non vi aspettate di uscire per due ore almeno. Ho tante cose a dirvi, tante da domandarvi.»
Antonio condiscese; e Lucy allora con un po’ d’aria d’importanza, cominciò: — «Speranza mi disse jeri ogni cosa sul fatto di Battista.»
— «Lo so e ne son contento. Voi le avete sollevato l’animo, ed ella par di già meno infelice all’aspetto. Io ho letto in questo momento la lettera di Battista.»
— «Dobbiamo ajutarli,» disse Lucy vivamente, «e voi dovete dirmi che cosa si debba fare. Tutto quanto mi ha detto Speranza è un fatto, non è vero? e Battista è realmente un buon uomo?»
— «Sì,» rispose Antonio, «è un bravo giovane, come diciamo noi altri Italiani, di buona pasta; quieto e semplice; tantochè mi sono spesso maravigliato che una ragazza sì vivace e intelligente com’è Speranza, gli si sia tanto affezionata: schiocchezza in fondo, maravigliarsi di cose siffatte. Basta dire che tutta Bordighera è unanime nel parlar bene del povero disgraziato; e lodare il vicino, voi ben lo sapete, non è la virtù principale dei piccoli paesi. Quanto all’esattezza delle notizie datevi da Speranza, di questo non sono affatto sicuro. Non ch’io sospetti ch’ella vi abbia ingannata volontariamente — ella ne è incapace; ma tanto ella che Rosa e Battista stesso, e in fondo posso dire nove decimi degli abitanti di Bordighera, hanno certe false idee loro proprie su questo caso, che niuna cosa che poteste dire caccerebbe mai via dal loro capo; e naturalmente Speranza non può non avervi comunicato le proprie erronee impressioni. Per essi tutto è articolo di fede: primo, che la madre di Battista, essendo stata abbandonata dal marito, deve esser considerata come una vedova; — difatti la chiamavano sempre vedova Susanna — e per conseguenza Battista figlio di vedova. Ora questo può essere fino a un certo punto giusto nello spirito, ma non entra affatto nella lettera della legge. Secondariamente, essi tutti credono che la lettera del Sindaco di Bordighera dichiarante che Battista non dovea marciare, costituisca in favor di Battista un documento ufficiale; in forza del quale, egli, in ogni caso, doveva esser esentato dal servizio. E anche in questo s’ingannano. La lettera del Sindaco non era altro fuorchè l’espressione del sentimento suo personale, un atto di cortesia e di nessun valore legale. Ecco come sta il caso di Battista. Egli trasse un numero, o, per parlare più correttamente, per lui fu estratto un numero abbastanza alto, a quel che si credette, per assicurare che non sarebbe stato portato via; ma il qual numero ultimamente, invece, fu trovato non bastar più.»