Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
speranza. | 115 |
era qui — egli, Battista! Oh! perchè mi fece Iddio intravedere così un momento il paradiso per farmene sentir poi più amaramente la perdita! Mia madre ed io eravamo pazze di gioja, ma non durò molto. Appena fu acceso il lume, noi leggemmo un mondo di dolori nella faccia del povero Battista — tanto era smunto e pallido: i suoi occhi erano sbattuti: le sue guance affatto infossate. Egli aveva la mano destra al collo in un fazzoletto. — «Che v’è successo?» domando io tutta agitata. — «Abbiamo fatto naufragio!» rispose egli; «tutti i marinari si sono annegati, poveretti! eccetto un altro ed io; e tutto quanto io possedevo è perduto.» E mentre diceva queste parole, scoppiò in pianto. Credetti proprio che il cuore mi si spezzasse in due. Sciolsi il fazzoletto; c’era un grosso taglio a traverso la mano. Mia madre andò a chiamare il dottor Antonio — io mi sentiva troppo male per poter muovermi — e lo portò seco tornando. Appena udii la voce del medico, mi sentii sollevata; perchè, pensai io, egli ci ajuterà. La voce di un amico nelle disgrazie è dolce davvero, cara signora,» disse la poverina facendo ogni suo sforzo per ritener le lagrime. «Il dottor Antonio medicò la ferita, e cominciò subito a confortarci, dicendo che noi dovevamo ringraziar Dio del bene che ci veniva lasciato: — che sarebbe accaduto se Battista si fosse annegato cogli altri?
— Che quel suo danaro, alla fin fine non era la felicità; che Battista ed io eravamo giovani e forti; e che siccome egli aveva perduto il suo danaro, noi dovevamo lavorar di più, e ringraziar Dio che ci aveva conservato l’un per l’altro. E come io ascoltava queste buone parole, il male mi si partì dal cuore. Il Dottore si mise a sedere con noi, e allora Battista ci raccontò tutto il naufragio; come il bastimento si fosse urtato in uno scoglio coperto sulle coste della Corsica — quasi a vista di casa, — e si fosse affondato in un minuto; com’egli e un altro dell’equipaggio fossero stati raccolti da un bastimento francese diretto a Marsiglia, e come avesse fatto la strada a piedi di là a Bordighiera. Ci trattenemmo a lungo, e discorremmo del passato, e del povero mio padre morto, e della povera cara vedova Susanna; e facemmo disegni per l’avvenire; e quando ci separammo, ci separammo col cuor più leggiero — perchè in fin dei conti, non era rimasto egli per me, ed io per lui? Siccome era già mezzanotte passata, e Battista non avrebbe trovata alcuna casa aperta in quell’ora, il dottor Antonio lo condusse a dormire in casa sua per quella notte.
«La mattina seguente, io teneva per certo che Battista