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chiaro come egli aveva creduto da principio, e che Battista doveva presentarsi e passare innanzi al Consiglio di Revisione, sotto il quale era adesso caduto; e che non presentandosi avrebbe violato la legge. Pochi giorni dopo, una carta fu affissa al Palazzo Municipale, e un’altra alla nostra casa, ove la madre di Battista aveva ultimamente abitato, e in essa Battista era citato a comparire dopo un breve termine. Ora, non c’era ragione per questo. Non aveva lo stesso Sindaco scritto chiaro quanto può essere in carta, penna e inchiostro, che Battista non poteva esser preso? Poi, come poteva rispondere alla chiamata, distante com’era a tre mesi di viaggio, cosa che tutti sapevano?

«Oh! no,» continuò Speranza con voce piena d’indignazione, «tutto questo era stato fatto per rigettare sul povero giovane il biasimo di aver disobbedito alla legge; e chi poteva aver interesse a farlo apparire dal lato del torto, se non il Comandante di San Remo?»

— «Come? il Comandante di San Remo?» domandò Lucy maravigliata.

— «Dovete sapere, continuò Speranza, che questo Comandante aveva una vecchia ruggine con Battista, ed ecco com’era. Una volta il Comandante mandò a dire a Battista che gli procurasse qualche bel pesce, avendo a dare un gran pranzo al Governatore di Nizza. Battista prese un bel Sampietro, e lo portò al palazzo del Comandante, aspettandosi di averne lodi e buon prezzo. Ma gliene fu offerta proprio la metà del valore, ed egli disse che voleva piuttosto rigettarlo in mare che darlo per meno di quel che valesse. E così fece, e il gran pranzo andò tutto a male perchè non c’era pesce. Quando il Comandante sentì il perchè, ne fu terribilmente adirato, e giurò che presto o tardi l’avrebbe fatta pagare a Battista. Noi non ci potemmo tenere dal prender le parti di Battista; pur tuttavia lo sgridammo bene per essersi messo in tale intrigo. Immaginatevi, proprio un povero pescatore che presuma contendere col più gran personaggio della provincia — un militare pur troppo avvezzo a fare a suo modo, e a far tremar tutti quanti. Ognuno disse che il Comandante sarebbe stato di parola, e così fu.

«Il tempo corse, e fu tempo molto cattivo, e noi non avevamo notizia di Battista. Quello che guadagnavamo tenendo l’osteria era poco davvero. Mio padre se ne andava rapidamente, e il suo temperamento diveniva ogni giorno più irritabile; e non cessava mai di brontolare e lamentarsi della sua salute, e del non aver nuove di Battista; e


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