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74 | Capitolo terzo |
lari. Ma un tale riserbo, se poteva convenire ai teologi in genere, non conveniva ai demonografi in ispecie, e a quanti attendevano a studio o a pratica di magia. A tutti costoro importava di conoscere esattamente la gerarchia diabolica, e insieme la condizione e le operazioni di ciascun ordine in essa compresa, anzi, quando fosse possibile, di ciascun singolo demonio. Del resto il principio dell’ordinamento non fu da tutti inteso ad un modo, e se alcuni Padri pensarono che gli ordini si distinguessero secondo le varie specie di peccati che i demonii promuovono, altri credettero si distinguessero secondo il grado della potenza e la qualità dell’azione.
Dante chiama Lucifero imperatore del doloroso regno: per lui l’universo si spartisce simmetricamente in tre grandi monarchie, la celeste in alto, l’infernale in basso, l’umana tra le due, nel mezzo. Ma questo concetto di un regno satanico non è un concetto proprio di Dante, e neanche del medio evo, sebbene nel medio evo acquisti il massimo di pienezza e di precisione. Esso già si trova negli Evangeli e negli scritti di alcuni Padri, e di qui venne l’uso di attri-