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72 | Capitolo terzo |
Per tanta gente ci voleva del posto, e perciò le sedi dei diavoli erano due, la sfera dell’aria, e l’inferno; quella perchè avessero agio di tentare e tormentare i vivi, questa per punizione lor propria, e perchè dessero ai morti il meritato castigo. La sede aerea era loro concessa solo fino al dì del giudizio: pronunziata la finale sentenza essi dovevano tutti stiparsi in inferno per non uscirne piú mai.
I diavoli non erano tutti di una qualità e di una condizione. C’erano diavoli acquatici, che si chiamavano Nettuni; ce n’erano di quelli che abitavano nelle spelonche e nelle selve, ed erano detti Dusii; c’erano gl’Incubi, i Succubi, ecc. Inoltre non tutti avevano le stesse attitudini: questo riusciva meglio a far la tal cosa; quello riusciva meglio a far la tal altra. Di qui la divisione del lavoro e la necessità di un certo ordinamento sociale. Parve a taluno che fra i demonii, i quali appunto personificano il disordine e la confusione, un ordinamento così fatto non ci dovesse, nè ci potesse essere; ma tale non è la opinione di san Tommaso e dei teologi