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56 | Capitolo secondo |
ciarsi con artifizio un aspetto bello e seducente; potevano anche procacciarsi una deformità diversa da quella lor propria. A seconda degli intendimenti e dei bisogni loro, facevano l’una cosa o l’altra.
Che i diavoli, specie nel tempo più antico, apparissero alcuna volta ai cristiani in figura delle tali o tali altre divinità pagane, non parrà strano a nessuno. San Martino, il famoso vescovo di Tours, ebbe a vederli camuffati da Giove, da Mercurio, da Venere, da Minerva. Ma san Martino visse nel IV secolo, in un tempo in cui il paganesimo era, se non vegeto, vivo ancora, e però quelle sue visioni s’intendono facilmente: non così facilmente s’intende che vedesse ancora diavoli in figura di Giove, di Venere, di Mercurio, di Bacco, di Ebe, san Rainaldo, vescovo di Nocera nel secolo XIII. In questo secondo caso dobbiam riconoscere gli effetti di certe letture di autori classici, e i sintomi dell’approssimarsi del Rinascimento. Le ragioni stesse che inducevano i demonii a mascherarsi da divinità pagane, potevano indurli a vestirsi delle sembianze di illustri antichi. Nel X secolo,