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Il diavolo ridicolo e il diavolo dabbene 423

quella possibilità, senza da altra banda negare il libero arbitrio, il quale era in lui non meno che negli uomini, si annaspavano strane e sottili dottrine; si diceva, per esempio, che il diavolo non poteva fare penitenza, per non essere in lui che una sola natura, la spirituale, mentre l’uomo, in virtù della penitenza, ascendeva da carne a spirito. Ma i teologi di professione avevano un bell’annaspare e un bell’arzigogolare; il popolo, il quale sente assai più che non ragioni, non riuscì mai a capacitarsi interamente di quella malvagità non necessaria, e pure irrimediabile del diavolo; ammise, se non altro, in più di un demonio, il desiderio di far penitenza; e se l’avessero lasciato fare, qualcuno in cielo ne avrebbe portato di certo. Ebrei e maomettani furono in ciò più larghi di manica che non i cristiani. Fu opinione dei rabbini, che come l’inferno un giorno sarà purificato e santificato, così i demonii saranno convertiti novamente in angeli; e di demonii convertiti si parla nel Corano.

Desiderio del cielo perduto, e pentimento della stolta ribellione mostrarono in varii tempi più