Pagina:Il diavolo.djvu/410

402 Capitolo decimoquarto

l’angustia, e il poeta acconsente, a patto ch’ei gli insegni la magia. Tolto il suggello, il demonio esce fuori, e mantien la promessa; ma allora Virgilio mostra di dubitare ch’ei potesse capir veramente in così angusta prigione. Il demonio, per farnelo certo, ci si raccoglie novamente dentro, e Virgilio, chiuso il foro come prima, se ne va pei fatti suoi. Pressa poco allo stesso modo, Paracelso trasse fuor da un abete un diavolo, e poi ve lo fece rientrare, dopo avere ottenuto da lui una medicina che sanava tutti i mali, e una tintura che mutava ogni cosa in oro.

Altri inganni si hanno in numerosi racconti popolari. Un contadino si obbliga di dar l’anima al diavolo, a patto che questi gli costruisca una casa, o gli ari un campo, o gli renda altro servigio, prima che il gallo canti. Il diavolo si pone all’opera tranquillamente; ma quando egli sta per finire, il contadino con qualche sua astuzia induce il gallo a cantare, e quegli è forzato di partirsi, senza aver premio alcuno della sua fatica. Il diavolo, in beneficio di tale o tale città, costruisce un ponte, con la condizione che l’anima del