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Il diavolo ridicolo e il diavolo dabbene 401


Il diavolo ridicolo è anche un diavolo rimminchionito, al quale si possono dare a intendere le più gran panzane di questo mondo, che si lascia abbindolare da false promesse, non vede i tranelli che gli si tendono, e dà spesse volte prova della più strana e più supina ignoranza. D’ingannatore, egli si tramuta in ingannato, e dove soleva guadagnare, perde. Il primo e maggiore inganno gli è fatto da Dio. Secondo alcuni Padri, l’opera della redenzione non fu se non una divina e solenne frode ordita ai danni del nemico, il quale fu preso come un pesce all’amo, con l’esca della croce. Il diavolo s’immaginò di potere aver l’anima di Cristo in cambio delle anime degli uomini, e perdette queste, senza potere guadagnar quella. In più di una novellina popolare si vede Dio ingannare il demonio con promesse e concessioni di cui questi non può in nessun modo giovarsi.

Così ancora lo ingannano i santi e gli uomini comuni. Un giorno, in una caverna, Virgilio mago trova un demonio, il quale per arte di negromanzia era stato chiuso in un foro suggellato. Il demonio prega il poeta di liberarlo da quel-