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388 Capitolo decimoterzo

avvocata, il giudice, di solito, Cristo. Qualche altra volta l’accusato è Cristo medesimo, a cui il demonio rimprovera di avere, contro il diritto, salvato il genere umano e spogliato l’inferno. Nel Processus Luciferi di Jacopo degli Ancarani da Teramo (m. 1410) la causa va di appello in appello, giudicata prima da Salomone, poi da Giuseppe, finalmente da Geremia, Isaia, Aristotile, Augusto imperatore. Lucifero è condannato ai danni ed alle spese. Il processo si fa sempre più complicato e più lungo. Quello composto sul finire del secolo XVI dal poeta drammatico tedesco e dottore in ambe le leggi Jacopo Ayrer, conta, nella edizione del 1680, senza l’indice, 860 pagine in quarto. In tutti il demonio si mostra valentissimo legulejo, ma senza frutto. In un poemetto francese del secolo XIV, l’Advocacie Nostre Dame, egli, dopo avere addotto inutilmente in sua difesa molte e ottime ragioni, vedendo che nulla gli giovano, se ne va esclamando:

Ah! qu’est justice devenue!