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386 Capitolo decimoterzo

tro contrasto tiene il luogo della Vergine Cristo in persona.

Notisi che Satana ha un concetto assai chiaro e saldo del proprio diritto; di quel diritto che, mercè il peccato dei primi parenti, egli acquistò sulla umanità tutta intera, e sulla natura; di quel diritto che Padri e Dottori della Chiesa ripetute volte riconobbero in lui, e del quale l’opera della redenzione lo spogliò solamente in parte, non in tutto. Ora, l’affermazione di un tale diritto da parte sua, le continue lesioni recate ad esso dagli avversarii celesti, i dubbii circa la sua vera natura e i suoi limiti, danno luogo a una vera controversia giuridica e a una formal procedura. Ne nasce il così detto Processo di Satana, che diede materia a giureconsulti di professione, e di cui sono varie forme.


L’idea di esso sembra essere molto antica e risalire sino a Marcione, l’eresiarca del secondo secolo. In una delle già citate Visioni di san Furseo, il demonio e l’angelo non potendosi accordare sopra il possesso di un’anima, deliberano di appellarsi a Dio. A forma piena tutta-