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352 | Capitolo duodecimo |
Salomone, del quale si narrava che avesse rinchiuso in un vaso di rame non so quante legioni di diavoli, e sprofondato poi il vaso in una palude presso Babilonia. I diavoli vi sarebbero ancora, se gl’ingordi babilonesi non avessero ripescato e aperto in mal punto il vaso, credendo che il più savio dei re ci avesse nascosto un tesoro. E che dovrei dire di san Chiuppillo, un santo che non si trova registrato nel calendario, ma che i napoletani conoscono assai bene, e ricordano spesso? Nessun altro santo s’avvisò, ch’io sappia, di fare all’arrogante diavolo tentatore lo scherzo che san Chiuppillo gli fece, e di dirgli le assennate parole ch’egli per ammonimento gli disse. Se io ne taccio, gli è per non divulgar troppo la vergogna del maledetto.
Le sante non si mostrarono da meno dei santi nel dare al diavolo quel che si meritava. Un pajo d’esempii può bastare a provarlo. Santa Giuliana non aveva voluto accettar per isposo Eulogio, prefetto di Nicomedia, perchè adoratore degl’idoli. Il prefetto, avendola invano pregata e ammonita, perduta la pazienza, la fece prima battere con le verghe, poi ordinò