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342 Capitolo duodecimo

le celesti milizie, e gli uomini cui non veniva meno la sua grazia e l’ajuto di Santa Chiesa. Ed era battaglia cotidiana, perpetuamente rinnovata, giacchè, vinto appena, Satana risorgeva, e cacciato da una parte, ricompariva da un’altra. Qualche volta ancora Satana diventava, di vinto, vincitore.

Vediamo prima quali vittorie riportassero sul grande avversario gli uomini d’ossa e di polpe, e vedrem poi quali vittorie riportassero su di lui gli abitatori del cielo.


Il cristiano, che per la salvezza dell’anima propria pugnava contro Satana, non mancava di armi, acconce di offesa e di difesa, quali si richiedevano a così terribil combattimento; ed erano armi parte spirituali, parte materiali. Egli aveva anzi tutto il sussidio della divina grazia, senza di cui non era speranza di salute; poi aveva la fede e la virtù, dietro a cui si riparava come dietro alle mura di una rocca ben munita e forte. Le pratiche religiose cui egli diligentemente attendeva, la preghiera, la frequentazione dei sacramenti, i digiuni, le prolungate