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26 Capitolo primo

dalla dottrina di alcune sètte che travagliarono la Chiesa, più particolarmente nei primi tre secoli, e che tutte s’industriarono d’introdurre nel cristianesimo un dualismo poco diverso da quel dei persiani. Quelle dottrine formano nel loro complesso ciò che si chiama lo gnosticismo, e le più eccessive hanno per comune tendenza di attribuire a Satana assai più importanza che non avesse innanzi, di considerar Satana quale creatore della natura corporea, di far del male un principio originario e indipendente, non sorto da defezione o scadimento, ma coeterno al bene e in lotta con esso. Per tal modo cresceva la potenza di Satana, e l’opera della redenzione si faceva più difficile, la salute più incerta. Clemente Alessandrino e Origene avevano sostenuto che tutte le creature tornerebbero a Dio, loro comune principio; ma Sant’Agostino pensò che Dio salverebbe solo alcuni eletti, e che la massima parte del genere umano sarebbe preda del diavolo.

Non è punto agevole, nel cozzo delle opposte dottrine e nella contrarietà degli influssi, traverso le speculazioni della filosofia, specie neo-