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L'inferno 299

Heisterbach racconta di un soldato della diocesi di Colonia, giocatore arrabbiato, il quale una volta giocò a dadi col diavolo e perdette: per rifarlo della perdita, il diavolo se lo portò via attraverso il tetto della casa, lasciandone gl’intestini attaccati alle tegole.

Per compiere tali rapine il diavolo prendeva volentieri la forma di un cavallo nero, o di un cavaliere montato sopra un cavallo nero. Un giorno Teodorico, vecchio oramai, si stava bagnando, quando udì uno de’ suoi famigli gridare: “Laggiù corre un cavallo nero di tanta bellezza e vigoria ch’io mai non vidi l’eguale.„ Il principe barbaro balza fuori dell’acqua, si copre alla meglio e comanda che tosto gli si conducano il suo proprio cavallo e i suoi cani. Ma tardando i servi a tornare, egli, impaziente, salta sul cavallo nero, il quale tosto si mette a fuggire, più rapido di un uccello. Lo insegue, ma indarno, con tutti i cani sguinzagliati, il miglior cavaliere della scorta. Teodorico, sentendo essere nel cavallo che lo rapisce alcun che di soprannaturale, si sforza di scendere, ma non può. Il cavaliere da lungi gli grida: “Signore,