Pagina:Il diavolo.djvu/268

260 Capitolo nono

nelle carceri dell’Inquisizione, si dice avesse chiusi in una fiala sette diavoli, per tacer di una borsa a cui tornavano fedelmente i denari spesi; e il famosissimo Paracelso (m. 1541) aveva non so se uno o più diavoli chiusi nel pomo della spada. Con l’ajuto dell’arte magica poi e dell’astrologia, si potevano costruire ingegni ed ordigni che, in parte almeno, rendevano superflua la cooperazione dei demonii, come quelle teste artifiziate che rispondevano alle domande, e di cui una costrusse, come s’è già veduto, Gerberto, un’altra Alberto Magno, una terza Ruggero Bacone, altre altri.


I maghi e le streghe non erano tutti di una valentia e d’una forza: come in ogni altra condizione umana, anche nella loro c’era disparità di potenza e di grado. Ciò nondimeno non era così misera fattucchiera, nè così fallito stregone, che non potesse con l’ajuto dell’arte sua far cose mirabili, e tali da vincere ogni umano potere ed ogni umano avvedimento. Chi volesse fare un elenco delle svariatissime operazioni dell’arte magica dovrebbe comporre un volume,