consacrata al servizio di Dio, e la buona fanciulla aveva fatto proposito di serbare illesa la sua verginità e di darsi tutta allo sposo celeste. Un Antemio, uomo assai denaroso, e dei principali della città, s’innamora perdutamente di lei, e comincia a tentarla con doni, a insidiarla con mezzane, e a profferirsele per isposo, quando vede di non poterla avere altrimenti. Ma nulla gli giova. Respinto da lei e dalla madre, e sempre più acceso di mala passione, egli giura di venire a capo del suo disegno, checchè sia per costargli. Fa conoscenza con un negromante di grandissimo potere, chiamato Megas, cioè Grande, e narratogli il caso, ne ha promessa che la fanciulla verrebbe a trovarlo di notte tempo nella propria sua casa e nel proprio suo letto. E così segue. La fanciulla è con inganno tratta da un demonio nella camera di Antemio; ma riesce a fuggirgli di mano con la promessa di voler quanto prima tornare a lui, consenziente o non consenziente la madre. Veduti gli effetti dell’arte magica, Antemio vuol esser mago egli pure, e prega Megas che tale lo faccia. Megas, accertatosi prima ch’egli