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220 Capitolo settimo

con lui un tale, che egli subito conobbe essere il diavolo, e non è a dire se, conosciutolo, desiderasse, per sue buone ragioni, di levarselo da torno. Incontrano un uomo, che conduceva un porco, il quale lo faceva disperare, cosicchè quegli rinnegava la pazienza e gridava: “Il diavolo ti porti!„ L’esattore dice al diavolo: “Non odi? colui ti dà il porco; va e prendilo.„ — “No, risponde il diavolo, non me lo dà di cuore.„ Un po’ più oltre trovano una madre, che a un suo bambino piangente gridava stizzita: “T’abbia il diavolo!„ — “O perchè non lo prendi?„ esclama l’esattore. — “Non me lo dà di cuore, risponde il diavolo: quello è un modo di dire.„ Giungono intanto al villaggio, e quei poveri villici, vedendo venire il lor carnefice, gridano in coro: “Il diavol t’abbia! possa tu servire al diavolo!„ E il diavolo: “Questi sì che mi ti dànno di cuore, e però tu sei mio.„ E, senz’altro aggiungere, acciuffatolo, sel portò via.