Pagina:Il diavolo.djvu/21


Origine del diavolo 13

l’abitatore delle plaghe settentrionali la riconosce nel freddo che assidera la vita intorno a lui e lui stesso minaccia di morte. Dove la terra è scossa da terremoti frequenti, dove vulcani vomitano cenere e lave devastatrici, l’uomo immagina facilmente demonii sotterranei, giganti malvagi sepolti sotto ai monti, spiracoli dell’inferno: dove frequenti procelle turbano il cielo, immagina demonii trasvolanti e urlanti per l’aria. Se un nemico invade, vince e soggioga, il popolo soggiogato non mancherà di trasferire nello spirito malvagio, o negli spiriti malvagi cui crede, i caratteri più odiosi dell’oppressore. Così la religione è il risultamento composto di una moltiplicità di cause, le quali non sempre, certo, si possono rintracciare e additare. I greci non ebbero propriamente un Satana, come non l’ebbero i romani, e può sembrare strano che questi, i quali divinizzarono una quantità di concetti astratti, come la gioventù, la concordia, la pudicizia, non abbiano immaginata una vera divinità e potestà del male, sebbene abbiano immaginato una dea Robigo, una dea Febris ed altre così fatte. Non mancano tuttavia nelle re-