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12 | Capitolo primo |
e in Roma tutto un popolo di genii e di mostri malefici sorse di fronte alle divinità dell’Olimpo, esse stesse non sempre benefiche, e furono Tifone, Medusa, Gerione, Pitone, demonii malvagi d’ogni fatta, lemuri e larve. Il dualismo appare similmente per entro alla mitologia germanica, alla slava, e, in generale, a tutte le mitologie.
In nessun’altra delle antiche e delle nuove religioni il dualismo raggiunse la forma piena e spiccata che raggiunse nel mazdeismo, o religion dei persiani antichi, quale ce la fa conoscere lo Zend-Avesta; ma in tutte esso si lascia scorgere, e in tutte, per qualche parte almeno, si può rannodare ai grandi fenomeni naturali, alla vicenda del giorno e della notte, all’alternare delle stagioni. I concetti varii, le figurazioni, gli avvenimenti in cui esso prende forma e si esplica, ritraggono, non solo dell’indole e della civiltà del popolo che gli dà luogo nel sistema delle proprie credenze, ma ancora del clima, delle condizioni naturali del suolo, delle vicende storiche. L’abitatore di tale regione calda riconosce l’opera dello spirito maligno nel vento del deserto che affoca l’aria e uccide le biade;