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L’infestazione diabolica 171

lago immobile in mezzo a una pianura deserta, un torrente che balza spumeggiando e mugghiando fra travolti macigni, sono per lui come gli aspetti di una scena minacciosa, dietro alla quale si trama un’immensa e formidabile insidia, e d’onde prorompe ogni poco e penetra nello stesso asilo di lui la potenza impetuosa del male. Se quello che noi diciamo sentimento della natura sembra nel medio evo pressochè estinto, non bisogna farsene meraviglia. Satana è nelle nuvole procellose che s’incalzan per l’aria, nella nebbia che si stende sulle terre e sui mari, nella pioggia che fa straripare i fiumi, nella grandine che distrugge i raccolti, nel vortice che inghiotte la nave; Satana rugge nel vento, divampa nella fiamma, si diffonde nella tenebra, urla nel lupo, gracchia nel corvo, fischia nel serpe, si cela in un frutto, in un fiore, in un granello di sabbia, è in ogni luogo, è l’anima delle cose.

Ma sebbene la giurisdizione di lui si stendesse sopra tutta la natura; sebbene egli potesse, in ogni parte della terra fermar la sua sede ed esercitare la sua potestà, pur nondimeno v’erano