ad accorgersi che oltre al bene ed al male fisico c’è un bene ed un male morale, e crede riconoscere in sè quello stesso contrasto che vede e sperimenta in natura. Egli si sente buono o cattivo, si concepisce migliore o peggiore; ma la bontà o reità propria non conosce come sua, come l’espressione della sua natura medesima. Uso ad attribuire a potenze divine e demoniche il bene ed il male fisico, egli attribuirà similmente a potenze divine e demoniche il bene e il male morale. Dallo spirito buono verranno allora, non solamente la luce, la sanità, tutto quanto sostenta ed accresce la vita, ma la santità ancora, intesa quale complesso di tutte le virtù: dallo spirito malvagio verranno, non solamente le tenebre, i morbi, la morte, ma ancora il peccato. Così gli uomini, spartendo con giudizio meramente soggettivo la natura in buona e cattiva, e impastando con quel buono e con quel cattivo fisico il buono e il cattivo morale che loro appartiene, foggiano gli dei e i demonii. La coscienza morale già desta, che naturalmente afferma la superiorità del bene sul male, e vagheggia il trionfo