Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
158 | Capitolo quinto |
Le facoltà mentali dell’indemoniato ora apparivano depresse ed ottuse, ora invece, ed era questo il caso più frequente, esaltate ed acuite; c’era l’indemoniato muto, e c’era l’indemoniato loquace. Infiniti parlarono lingue non mai apprese, rivelarono segreti occultissimi, indicarono i luoghi dove si sarebbero ritrovate cose perdute o rubate, diedero conto, come se le avessero presenti, di cose che avvenivano in remoti paesi, predissero alcuna volta persino l’avvenire. Una smania degli indemoniati fu spesso quella di palesare i peccati non confessati delle persone che capitavano loro dinanzi: più di un esorcista, mentre attendeva al malagevole suo officio, ebbe la sgradita sorpresa di sentirsi così recitare in pubblico la lunga e poco edificante litania dei peccati commessi.
La possessione, la quale era più frequente assai tra le donne che non tra gli uomini, assumeva alle volte carattere contagioso. Un primo indemoniato ne suscitava un secondo, un terzo, e ne poteva suscitare altri cento. Così è che si videro più di una volta gli abitanti di un intero villaggio, o i frati, e più spesso le suore, di un