Pagina:Il diavolo.djvu/165


La possessione 157

gnanza estrema, anzi un vero ribrezzo pei sacramenti e per tutto quanto appartiene alla religione e ai suoi ministri, erano portamenti e atti che assai sovente, se non sempre, li facevano riconoscere a primo aspetto. Essendo il diavolo padre di menzogna, gli è naturale che gl’indemoniati di consueto mentissero, ma giova pure avvertire che non mentivano sempre, e che qualche volta dicevano la verità, spontaneamente, senza esservi sforzati. Anzi, cosa più notabile ancora, la verità da essi detta tornava sovente in danno lor proprio, cioè di quel demonio che avevano in corpo, e in onor della Chiesa e della religione. Così si ricordano indemoniati i quali molto sanamente argomentarono contro l’idolatria e l’eresia; indemoniati che indicarono sepolcri ignoti di uomini santi; indemoniati che svelarono le altrui turpitudini occulte, e le altrui ignorate virtù; indemoniati che designarono la persona che con frutto poteva esorcizzarli. Non si dimentichi poi che la possessione poteva anche in certi casi accompagnarsi con la pietà più profonda e con le pratiche tutte di devozione.