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154 Capitolo quinto

cedettero alle preci di un sant’uomo per nome Fortunato. Una indemoniata, che sant’Ubaldo liberò con molti stenti, ne aveva addosso 400,000: in altri casi si vide un diavolo solo posseder più persone. Interrogato, il diavolo diceva di solito il suo nome, e indicava la ragione e il modo della invasione.


La possessione si rendeva manifesta per un gran numero di fenomeni, o strani, o prodigiosi, parte fisici e parte psichici. Negli indemoniati le condizioni e le funzioni tutte della vita erano più o meno alterate e turbate. In molti una voracità straordinaria era il sintomo più spiccato della infezione diabolica; e lo storico Teodoreto, nel V secolo, ricorda il caso di certa donna la quale divorava ogni giorno non meno di trenta polli. Spesso tale voracità era accompagnata da perversione profonda dell’appetito e del gusto, e allora si vedevano gl’indemoniati inghiottire avidamente le cose più sudice e stomachevoli, il che sembrava del resto convenirsi assai bene alla sozza natura dei diavoli. Altri indemoniati, per contro, mostravano per qualsiasi cibo repu-