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150 | Capitolo quinto |
al tentare e al tormentare, i diavoli erano simili a soldati che assediino una fortezza, nella quale entreranno, o non entreranno, secondo i casi; ma quando dalla tentazione e dalla ossessione venivano alla possessione, erano come soldati vittoriosi, entrati nella fortezza e diventati padroni d’ogni cosa.
Chi è tentato e tormentato dal diavolo ha ancora di suo, se non altro, la volontà; ma chi è posseduto da lui, chi è indemoniato, gli appartiene tutto intero, anima e corpo, e se altri non lo libera, dopo aver trascinato alcun tempo la più scellerata vita che immaginar si possa, finisce inevitabilmente in inferno. L’anima dell’indemoniato è un’anima invasa da Satana, un’anima privata della vita sua propria, e che non si muove e non opera se non in quanto Satana la stimola, l’agita, la violenta e la travolge a suo senno.
Come mai poteva il diavolo così cacciarsi dentro l’anima altrui? Non è facile il dirlo. Sant’Ildegarde afferma che il demonio non penetra l’anima con la propria sostanza, ma solo l’investe con l’ombra e la nigredine sua. L’anima