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148 | Capitolo quinto |
bandonerò, mia diletta.„ Muore in quel punto, e il diavolo se ne porta l’anima all’inferno per tutta l’eternità. In altri casi il diavolo teneva altro modo: ricordava al moribondo tutti i peccati commessi e ne esagerava a bello studio la gravità, gliene imputava anche molti d’immaginarii, e lo assicurava ch’era irremissibilmente dannato; il tutto per farlo morir disperato e dannar veramente. Procurava anche di fargli credere che non ci fosse più tempo a pentirsi, e che il pentirsi era inutile.
Il diavolo finiva spesso i moribondi che sapeva suoi. Il venerabile Beda e il buon Passavanti narrano la storia di un vizioso cavaliere d’Inghilterra che, avendo rifiutato di confessarsi, quando era già preso dal male, morì per le mani di due diavoli che si posero con due gran coltellacci a tagliarlo, l’uno da capo e l’altro da piede. Cesario fa menzione di corvi diabolici che ai peccatori strappavano col becco l’anima dal petto.
Ho detto che quando non potevano, o non volevano altrimenti nuocere, i diavoli si studiavano di rendere l’agonia più angosciosa e