e riproducono fedelmente le condizioni della umanità preistorica. Sia che il feticismo preceda l’animismo, sia che questo preceda quello nella evoluzione storica delle religioni, le credenze religiose di quei nostri antenati dovettero essere simili in tutto a quelle che ancora professano i Negri d’Africa, o le Pelli Rosse d’America. La terra, che insieme con le vestigia delle loro abitazioni, con l’armi e gli utensili, ha serbato i loro amuleti, ce ne porge testimonio. Essi immaginarono un mondo ingombro di spiriti, anime delle cose, e anime di morti, e da quelli riconobbero quanto incontrava loro di bene o di male. Il pensiero che alcuni di questi spiriti fossero benefici, altri malefici, alcuni amici, altri nemici, era suggerito dalla esperienza stessa della vita, nella quale profitti e danni si avvicendano costantemente, e si avvicendano in modo che, se non sempre, assai spesso, si riconoscono diverse le cause degli uni e degli altri. Il sole che illumina, il sole che in primavera fa rinverdire e rifiorire la terra, e matura i frutti, doveva essere considerato come una potenza essenzialmente benefica; il turbine, che riempie