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130 | Capitolo quarto |
spazio di quarant’anni, e solo la scorsa notte riuscii a vincerlo e a farlo fornicare.„ In udir ciò Satana si leva da sedere e bacia il demonio; poi la propria corona gli pone in capo, e se lo fa sedere a fianco, dicendo: “Gran cosa facesti e ti comportasti da valoroso.„
Questa storia lascia intendere, fra altre cose parecchie, che la tentazione poteva essere qualche volta opera assai laboriosa; ma quanto laboriosa fosse la resistenza alla tentazione, non dice. I Dottori affermano, gli è vero, che la tentazione non supera mai le forze del tentato, così chiedendo la bontà e la giustizia di Dio; ma gl’infiniti tentati che caddero dovettero essere, in generale, d’altro avviso. Comunque sia, sta il fatto che resistere alla tentazione non era, alcuna volta almeno, senza grande pericolo. Cesario racconta il lacrimevole caso di un brav’uomo, il quale, avendo ricusato di fare all’amore con un diavolo, fu dal diavolo afferrato per i capelli, levato in aria, e poi scaraventato in terra, per modo che, dopo un anno, se ne morì.
Tutti gli uomini erano, come abbiam veduto,