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118 | Capitolo quarto |
nalza sarà umiliato.„ Dopo così dolorosa avventura, il mal consigliato monaco, disperando della salute, fece ritorno al mondo, e tutto si abbandonò all’impudicizia e all’iniquità, e si diede irrevocabilmente in preda a Satana.
Avverte Ruffino che il monaco avrebbe potuto con le lacrime del pentimento lavarsi del peccato commesso, e ritornare, con le astinenze e le orazioni, nella grazia di prima. In fatti, san Vittorino, vescovo d’Amiterno, cadde nello stesso peccato; ma seppe con formidabile penitenza riscattarsi dalle mani del vittorioso nemico. E così fecero altri parecchi. C’è appena bisogno di dire che quando si trattava, non di santi, ma di sante, il diavolo assumeva l’aspetto di un bel giovane, non meno audace che tenero. In tal forma appunto egli si mostrò a santa Francesca Romana, che molto ebbe a soffrire della sua importunità.
Non sempre il diavolo si piegava a far la parte che in questi racconti si vede, o non sempre lo giudicava necessario. Egli poteva contentarsi talvolta di far nascere certi desiderii, perchè i desiderii sono già peccato per sè