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112 | Capitolo quarto |
larve ingannevoli, o, come pure accadeva, con quello di cose reali e corporee, erano tentazioni assai poderose, perchè occupavano i sensi, e attraverso i sensi investivano l’anima, sempre così pronta a farsi ancella dei sensi; ma tra esse tutte la più formidabile era quella che toglieva argomento dai pervicaci istinti della generazione e dell’amor sessuale. Era questa la tentazione che procurava a Satana i maggiori trionfi.
Il cristianesimo ha maledetto la carne, ha infamato l’amore. L’atto vario e molteplice ne’ modi, ma uno nel principio, per il quale le creature si riproducono, e a cui gli antichi avevano preposta una delle maggiori, e certo la più radiosa fra le divinità dell’Olimpo, è, agli occhi del cristiano, essenzialmente malvagio e turpe, e la malvagità e turpitudine sua possono a mala pena, nella progenitura d’Adamo, essere emendate dal sacramento. Il celibato è pel cristiano, se non altro in teorica, condizione di vita assai più pregevole e degna che non il conjugio, e la continenza è virtù che va tra le maggiori.