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Il diavolo tentatore 109

così facendo si dava a conoscere non meno buono psicologo di quello fosse buon loico.

Come i tempi non tutti, così non tutti i luoghi erano egualmente opportuni e propizii all’opera della tentazione. Quel della notte era il tempo più acconcio, non solo, perchè cresce col crescere delle tenebre la potenza diabolica, ma ancora perchè nelle tenebre i fantasmi suscitati da Satana non così facilmente si scoprono bugiardi. E l’ora fra tutte più propizia era quella in cui il sonno comincia a occupare le membra affaticate, quando si smarriscono i sensi, non però chiusi ancora alle impressioni del mondo esteriore, e cessa nell’anima la vigilanza della volontà e del giudizio. Ond’è che non senza ragione san Pacomio dormiva seduto, e chiedeva a Dio l’insonnia per poter meglio combattere il nemico.

I modi e le forme della tentazione erano innumerevoli, come sono innumerevoli gli atti dell’anima e i fatti della vita. Non c’era così tenue pensiero, non così picciolo avvenimento da cui Satana non sapesse cavare argomento di tentazione, e quando l’occasione mancava,