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essere trasmessa e comunicata ad altri individui, i quali potranno acquisire informazioni e conoscenza su eventi e fatti lontani. Ciò modifica il significato del tempo e dello spazio nell’interazione sociale (Meyrowitz), produce una simultaneità despazializzata (Jedlowski) e una conoscenza non locale (Thompson). Tale nuova possibilità sociale ha effetti di rilievo in relazione ad un marketing turistico conversazionale.

I media digitali permettono inoltre di allargare la concezione tradizionale di sfera pubblica teorizzata da Habermas: essi producono una sfera pubblica mediata che non implica la necessaria compresenza degli individui che la compongono. Alla luce di queste novità si rivede dunque la condizione di molteplicità situata descritta da Amin a favore di una molteplicità situata digitale.
Un altro autore, Grossi, individua un altro limite della concezione habermasiana di sfera pubblica: la mancanza di un imprenditore cognitivo, ovvero un attore sociale che assuma il ruolo di facilitatore di una pratica di opinione pubblica, prendendo in carico il compito di promuoverla, attivarla ed orientarla.

Nel terzo capitolo di descrive TurismoEmiliaRomagna, l’interfaccia di APT che tramite un’architettura digitale integrata, assume un duplice ruolo: da un lato collettore di emergenze territoriali, dall’altro veicolo di una narrazione unitaria ma corale del territorio. La finalità di TER è mettere in rete chi fruisce e/o racconta le realtà locali in un’infrastruttura aggregatrice, creando un ambiente stabile di relazioni paritarie con gli interlocutori (che si differenziano tra indigeni, turisti ed operatori). Da questo dialogo emerge un racconto collettivo e condiviso, il cui scopo è produrre un valore aggiunto nella costruzione dell’immagine della regione.

Tale finalità è raggiungibile intraprendendo quotidianamente numerose attività di crowdsourcing (“Gli amici di TER segnalano” e le “Pillole di URP distribuito” per citarne alcune), che richiedono un continuo lavoro di back-office, riassumibile nelle tre macrocategorie di (a) predisposizione all’ascolto e all’accountability, (b) definizione di metaregole che indirizzino le prassi di collaborazione della community e (c) apertura del lavoro redazionale. Al fine di incentivare la partecipazione, il lavoro oscuro passa inoltre per la differenziazione della comunicazione tra i diversi canali social, e per l’attuazione di strategie di community building.