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FEDERICO NIETZSCHE


LA MORALE IN QUANTO
MANIFESTAZIONE CONTRO NATURA.


1.


Tutte le passioni hanno un tempo in cui esse non sono che nefaste, in cui avviliscono le loro vittime con la pesantezza della bestialità, — ed un’epoca tardiva, molto più tardiva in cui esse si coniugano con lo spirito, in cui si «spiritualizzano». Una volta, a causa della bestialità nella passione, si faceva la guerra alla passione stessa: si congiurava per annientarla, — tutti gli antichi giudizi morali sono d’accordo su questo punto, «il faut tuer les passions». La più celebre formula che ne sia stata data si trova nel nuovo Testamento, in quel Sermone sulla Montagna, dove, sia detto per incidenza, le cose non sono affatto viste da una altezza. Vi è detto, per esempio, con applicazione alla sensualità: «Se il tuo occhio è per te una occasione di caduta strappalo»: fortunatamente nessun cristiano agisce secondo questo precetto. Distruggere le passioni e i desiderî, soltanto a causa della loro bestialità e per prevenire le conseguenze sgradevoli della loro bestialità, ciò non ci sembra essere

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