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COME IL «MONDO-VERITÀ»
DIVENNE INFINE UNA FAVOLA.
Storia di un errore.
1.
Il «mondo-verità», accessibile al saggio, al religioso, al virtuoso, — esso vive in lui, è lui stesso quel mondo.
(La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, convincente. Perifrase della proposizione: «Io, Platone, io sono la verità»). |
2.
Il «mondo-verità», per il momento inaccessibile, ma permesso al saggio, al religioso, al virtuoso («per il peccatore che fa penitenza»).
(Progresso dell’idea: essa diviene più fine, più insidiosa, più imprendibile, — essa diviene donna, diviene cristiana...). |
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