Pagina:Il crepuscolo degli idoli.djvu/26


FEDERICO NIETZSCHE

di quel mese di settembre ed al principio di ottobre, Nietzsche fece ancora qualche aggiunta al suo libro la cui stampa fu compiuta alla fine di ottobre. Non apparve che nel gennaio 1889, dopo la crisi in cui si oscurò la sua intelligenza.

Il Crepuscolo degli Idoli o Come si filosofa a martellate appariva a Nietzsche come una specie di intermezzo satirico con il quale si riposava della preparazione della sua grande opera sulla «trasmutazione dei valori». Si divertì a provare col martello la solidità degli «idoli» che gli uomini adorano. «Vi sono, egli dice, più idoli che realtà per il mondo... Porre delle questioni a colpi di martello e forse intendere come risposta quel famoso suono vuoto che rivela le viscere gonfiate e vuote, — quale gioia per un ascoltatore che ha altre orecchie ancora dietro le orecchie, — per me, vecchio psicologo e incantatore di topi, dinanzi a cui precisamente le cose che vorrebbero restare silenziose, sono obbligate a parlare».

Crepuscolo degli Idoli (Götzendämmerung) è una espressione foggiata da Nietzsche in seguito al titolo Crepuscolo degli Dei (Götterdämmerung) popolarizzato dal conosciutissimo dramma di Wagner e che designa lo sprofondamento degli Dei del Valalla nelle tenebre del niente e della morte.


— 27