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FEDERICO NIETZSCHE

to da un lungo rispetto, quella riconoscenza per il terreno ove sono sbocciati, per la mano che li ha sostenuti, per i santuari dove hanno imparato a pregare». Ma bruscamente Nietzsche rinnega questi vincoli così dolci e solidi, si rivolta, la rompe coscientemente con il suo passato. Dopo il lirico entusiasmo di R. Wagner a Bayreuth, diviene improvvisamente diffidente di tutto ciò che ammirava, freddamente risoluto a sottomettere tutto alla sua critica, ad andare fino in fondo nella negazione, ad estinguere spietatamente in sè ogni tenerezza per gli uomini e le idee da cui si è distaccato. E questa energia nella negazione resiste da allora fino alla fine dalla sua vita cosciente. La ritroviamo in Aurora (1881), nella Gaia Scienza (1882), in Zarathustra (1881-85), in Al dilà del Bene e del male (1886) e nella Genealogia della morale (1887). Sembra anzi che si esalti e si esasperi di più durante l’ultimo anno della sua vita di pensatore (1888); infatti Nietzsche non ha scritto mai nient’altro di più violento delle opere composte in quest’epoca: il Caso Wagner, il Crepuscolo degli Idoli, l’Anticristo, Nieztsche contro Wagner.


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La maggior parte del Crepuscolo degli Idoli fu composta in pochi giorni, in una specie di febbre di creazione, prima del 3 settembre 1888. Durante il resto

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