Pagina:Il crepuscolo degli idoli.djvu/24


FEDERICO NIETZSCHE

l’uomo dargli un senso, che sta a lui, nella pienezza della sua sovranità, fissare la tavola dei valori... Ed è in nome di queste opinioni che Nietzsche combatte aspramente i partiti che nell’Europa attuale contano un maggior numero di fedeli: attacca l’ascetismo cristiano e i preti; esecra i socialisti, i democratici eguaglianzisti e gli anarchici; si eleva contro le dottrine altruiste e la religione della pietà, contro Wagner e contro Schopenhauer: condanna il culto intransigente della scienza. Appare così come un feroce negatore che fa della «filosofia a martellate», che rovescia gli idoli adorati dall’umanità d’ieri e d’oggi, e dappertutto dove egli passa non lascia che delle rovine.


★★★


La predominanza dell’istinto di negazione raggiunge in Nietzsche il suo massimo, durante i sei anni che scorrono tra il 1876 e il 1882, quando pubblica Cose umane di troppo umane (1878), Pensieri e Sentenze varî (1879) e Il Viaggiatore e la sua Ombra (1880). Egli stesso parla di quest’epoca della sua vita come del momento della «sua grande liberazione». «Quali legami, egli dice, sono più solidi? Quali sono gli ostacoli quasi insormontabili? Negli uomini del tipo superiore saranno i doveri: quel rispetto che si addice alla gioventù, quella venerazione, quella pietà per tutto ciò che è degno di ammirazione e consacra-


— 25