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IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI

nio d’amore si sono eliminate le basi stesse del matrimonio, tutto ciò che ne faceva una istituzione. Mai, mai e poi mai, non si fonda un’istituzione su di una idiosincrasia; lo ripeto, non si fonda il matrimonio sull’«amore», — lo si fonda sull’istinto della specie, sull’istinto di proprietà (la donna ed i figli essendo delle proprietà), sull’istinto della dominazione che incessantemente si organizza nella fimiglia in piccola sovranità, la quale ha bisogno dei figli e degli eredi per mantenere, fisiologicamente anche, in misura acquisita di potenza, d’influenza, di ricchezza, per preparare da lunga data una solidarietà d’istinti tra i secoli. Il matrimonio, in quanto istituzione, comprende già l’affermazione della forma di organizzazione, più grande e più durevole: se la società presa nel suo insieme non può dare cauzione di se stessa fino dalle più lontane generazioni, il matrimonio è totalmente sprovvisto di senso. — Il matrimonio moderno ha perso il suo significato — per conseguenza lo si sopprime.


40.

La questione operaia. — È la stupidaggine, o piuttosto la degenerescenza dell’istinto che si scopre in fondo a tutte le stupidaggini, la quale fa che vi sia una questione operaia. Vi sono certe cose sulle quali non si pongono delle questioni: primo imperativo dell’istinto. — lo non vedo assolutamente cosa si vuol fare dell’operaio europeo dopo averne fatto una questione. Egli si trova in molto buona posizione per


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