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IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI

vegetazione di alberi velenosi, nati dalla putredine, avvelena la vita con le sue emanazioni durante dei secoli.


36.

Morale per medici. — Il malato è un parassita della società. Arrivato ad un certo punto è sconveniente vivere ancora. L’ostinazione a vegetare vilmente, schiavo dei medici e delle pratiche mediche, dopo che si è perduto il senso della vita, il diritto alla vita, dovrebbe provocare, da parte della società, un profondo disprezzo. I medici, da parte loro, sarebbero incaricati di essere gli intermediari di quel disprezzo, — non farebbero più ricette, ma porterebbero invece ogni giorno ai loro malati una nuova dose di disgusto... Creare una nuova responsabilità, quella del medico, per tutti i casi in cui il più alto interesse della vita, della vita ascendente, esige che si scarti e che si respinga senza pietà la vita degenerescente — per esempio in favore del diritto di vivere... Morire fieramente allorchè non è più possibile vivere fieramente. La morte scelta liberamente, la morte a tempo voluto, con lucidità e con gaiezza di cuore, compiuta in mezzo ai fanciulli ed a testimoni, quando un addio reale è ancora possibile, quando quegli che ci lascia esiste ancora ed è veramente capace di valutare ciò ch’egli ha voluto, ciò ch'egli ha raggiunto, di ricapitolare la sua vita. — Tutto ciò in opposizione con la pietosa commedia che rappresenta il cristianesimo al


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