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FEDERICO NIETZSCHE

e disprezzabile. Ogni individuo può essere stimato secondo ch’egli rappresenta la linea ascendente o discendente della vita. Giudicando l’uomo in questa maniera, si ottiene il canone che determina il valore del suo egoismo. S’egli rappresenta la linea ascendente, il suo valore è effettivamente straordinario, — nell’interesse della vita totale, la quale fa con lui un passo in avanti, la cura della conservazione, di creare il suo optinum di condizioni vitali, deve essere pure estrema. L’uomo isolato, l’«individuo», tale e quale il popolo ed i filosofi lo hanno inteso fino ad ora, è un errore: esso non è niente in sè, non è un atomo, un «anello della catena», un’eredità lasciata dal passato, — esso è tutta l’unica discendenza dell’uomo fino a lui stesso... S’egli rappresenta l’evoluzione discendente, la rovina, la degenerescenza cronica, la malattia (— le malattie, in generale, sono già dei sintomi di degenerazione, esse non ne sono la causa), la sua parte di valore è ben debole, e la semplice equità vuole che usurpi il meno possibile su gli uomini dalla costituzione perfetta. Egli non è più altre che il loro parassita...


34.

Cristiani e Anarchici. — Quando l’anarchico, come porta parola degli strati sociali in decadenza, con bella indignazione reclama il «diritto», la «giustizia», l’«uguaglianza dei diritti», si trova sotto la pressione della sua propria incultura la quale non sa comprendere perchè infine egli soffre, — in cosa egli è

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