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IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI

tivamente d’ambrosia soltanto, e che lasciano da parte ciò che vi è d’indigesto nelle cose. — Opposto a Carlyle, è un uomo di buon gusto. Carlyle, che lo amava molto, diceva di lui tuttavia: «Egli non ci dà abbastanza pel nostro appetito». Cosa che può esser stata detta con ragione, ma non già a detrimento di Emerson. — Emerson possiede quella buona e spiritosa serenità che scoraggia ogni serietà eccessiva; non sa affatto quanto è già vecchio, nè quanto sarà ancora giovane; avrebbe potuto dire di sè stesso, col motto di Lope de Vega: «Yo me sucedo a mi mismo». Il suo spirito trova sempre delle ragioni d’esser felice ed anche riconoscente; e talvolta sfiora la serena trascendenza di quel brav’uomo che torna da un convegno amoroso tamquam re bene gesta. «Ut desint vires, dice con gratitudine, tamen est laudanda voluptas».


14.

Anti-Darwin. — Quanto alla famosa Lotta per la vita, dirò che essa mi sembra, provvisoriamente, affermata piuttosto che dimostrata. Essa si presenta, ma come eccezione; l’aspetto generale della vita non è l’indigenza, la carestia, ma, al contrario, la ricchezza, l’opulenza, anzi l’assurda prodigalità. Dove c’è lotta, la lotta è per la potenza... Non si deve confondere Malthus con la natura. — Ammettendo tuttavia che codesta lotta esista — e, come ho detto, infatti si presenta, — essa finisce disgraziatamente in un modo contra-


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