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FEDERICO NIETZSCHE

ad introdursi, a precipitarsi in ciò che è straniero, in una parola, questa moderna «obbiettività», è ciò che è di cattivo gusto, ciò manca di nobiltà per eccellenza.

7.

Imparare a pensare: nelle nostre scuole se n’è perduta completamente la nozione. Anche nelle università, anche tra i sapienti in filosofia propriamente detti, la logica, in quanto teoria, pratica e mestiere comincia a sparire. Si leggano i libri tedeschi: non ci si ricorda più neanche da lontano che per pensare occorre una tecnica, un piano di studio, una volontà di padronanza, — che l’arte di pensare deve essere imparata, come la danza, come una specie di danza...

Chi tra i tedeschi conosce ancora per esperienza quel lieve fremito che fa passare in tutti i muscoli il piede leggero delle cose spirituali! La rigida balordaggine del gesto intellettuale, la mano pesante al tocco — ciò è tanto tedesco, che all’estero vien confuso con lo spirito tedesco in generale. Il Tedesco non ha tatto per le sfumature... Il fatto che i Tedeschi hanno soltanto potuto sopportare i loro filosofi, prima di tutti quel troncone delle idee, il più intisichito che vi sia mai stato, il grande Kant, dà una piccola idea dell’eleganza tedesca. — Non è possibile dedurre dall’educazione nobile, la danza sotto tutte le forme. Saper danzare con i piedi, con le idee, con le parole: occorre ch’io dica che è così necessario di saperlo con la penna, — che bisogna imparare a scrivere? — Ma a questo punto, per delle letture tedesche, io diverrei completamente un enigma...

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