Pagina:Il crepuscolo degli idoli.djvu/104


IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI

Heine, il vostro Schopenhauer, del quale si possa tener calcolo come di loro? — Che non vi sia più un solo filosofo tedesco, ecco la sorpresa senza limiti.

5.

Ciò che vi è di essenziale nell’insegnamento superiore in Germania si è perduto: lo scopo altrettanto che il mezzo che conduce allo scopo. Che l’educazione, la cultura stessa siano lo scopo — e non l’«Impero», — che per questo scopo occorrano degli educatori, — e non dei professori di liceo e dei sapienti di università, è ciò che si è dimenticato... Occorrerebbero degli educatori, essi stessi educati, degli spiriti superiori e nobili che si affermano ad ogni momento, con la parola e con il silenzio, degli esseri di una cultura matura ed addolcita, — e non dei tangheri sapienti che il liceo e l’università offrono oggi come «nutrici superiori». Mancano gli educatori, astrazione fatta per le eccezioni delle eccezioni, condizione prima della educazione: da ciò l’abbassamento della cultura tedesca. — Il mio venerabile amico Giacobbe Burckhardt di Basilea è una di quelle eccezioni, rara tra tutte: è a lui in primo luogo che Basilea deve la sua predominanza in umanità. Ciò che infatti raggiungono le «scuole superiori» tedesche, è una brutale preparazione per rendere utilizzabile, sfruttabile per il servizio dello Stato, una legione di giovani con una minima perdita di tempo. «Educazione superiore» e legione; è ciò una contraddizione primordiale. Ogni educazione superiore non appartiene che alle eccezioni: bisogna essere privilegiati per aver diritto ad un privilegio così alto. Tutte


— 105