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DEL CAVALLARIZZO

del budello che risponde dietro al secesso, il quale anco io non so perche se lo vogli grosso; la ragion volendo, & il commun consenso de gl’homini, che non sia grosso ne sottile ma mezzano, & non uscito in fuori, & spicato quasi, per modo di dire, dal fondamento, ma con quello unito & saldo, dando in ciò segno di carne più soda, & di più robusta complessione. Deveno esser le coscie larghe, & carnose, & che habbino proportione col petto & fianchi. Le spalle deveno esser larghe lunghe, & piene di carne, ma moscolose come anco il petto & deve esser tutto il corpo. Quella parte, che è di sotto la spalla & va fin’al ginocchio vol esser carnosa & dura, perche non solo gli darà maggior forza, ma etiandio più venustà & bellezza. Il resto delle gambe vole esser asciutto. L’ossa delle quali deveno essere curte, & larghe accompagnate da bonissimi nervi; perche sono lo stabilimento di tutto il corpo. Ma non deveno haver le vene spesse, ne apparenti, come il resto del corpo deve havere. Perche affaticandosi il cavallo, & massime per luoghi aspri, queste tali vene s’impirebbono di sangue più del dovere, & fariano nodi nelle gambe & gl’infiarebbeno, & causarebbeno anco de gl’altri mali. Per il che il cavallo ne diverrebbe zoppo. Mi pare haver detto assai bastevolmente con l’opinioni insieme di preclari auttori, quanto sono quelli, che pur hora ho addutti nel mezzo. Della forma, & bellezza, che deve havere il poledro, & ogn’altro cavallo; ma non però vi ho detto, che formosità, & bellezza intendo in questo luogo, che sia una cosa medesima, ancor che la bellezza si possi cavare dalla forma & dal colore, & da tutte due queste parti insieme; non dimeno non pò essere, che una cosa formosa non sia medesimamente bella,, ma ben pò stare, & sta molte volte il bello, senza formosità. Quello adunque secondo l’opinion mia per hora è veramente formoso, che è bello, & quello è bello che è formoso. Per il che dirò, che altro non sia bellezza, & formosità che una certa figura proportionata de membri con vaghi lineamenti, & con una certa soavità di colori, che rapisce l’homo nel suo desiderio per fruirla. Et se ben questo propriamente si conviene più nella bellezza corporale de gl’homini, & delle donne, che in nessun’altro animale; si vede nondimeno ancora che non solo in tutti gli altri animali, & così a un certo modo, ma etiandio in tutte le altre cose. La onde come vediamo un bello, & ben fatto cavallo, subito siamo mossi ad amarlo, & à desiderarlo. Ma havend’io digresso assai più di quello, ch’io credevo; tempo è ch’io passi a dire de’ cavalli boni per le caccie, & per le guerre.


Cap. 22. De’ Cavalli boni per le cacce, & per le guerre.


Nemisiano volendo constituire, & formare un bon cavallo per le caccie & guerre, lo descrive in questo modo.