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LIBRO PRIMO 34

per la calidità naturale, che dimostrano nel cavallo; & i grossi folti, & crespi maggior robustezza, & fortezza di complessione, ch’io m’attenerei à questi con Virgilio, Columella, & Varone. Il qual vole, che la forma del corpo del cavallo sia di capo piccolo, & sottile, d’occhi negri, di narici aperte, d’orecchie piccole & dritte, & quasi congiunte insieme, le quali riguardino in su. Vol anco che il collo sia sottile ver la testa, ma non lungo; li crini spessi, & foschi, & quasi crespi, & che dalla natura siano posti nella parte destra. Il petto vol che sia largo, pieno, & numeroso di muscoli, & che habbi le spalle larghe. Vuol oltra questo haver le gambe uguali, di honesta altezza, & dritte, i ginocchi tondi, ma non grandi, ne carnosi, ne che risguardino in dentro; le anche ritonde, le giunture curte, le unghie dure, concave, nere, ritonde, aperte, & alte nel calcagno; & tutto il corpo dev’esser di tal sorte che le vene si veggiano. Perche sarà più bello, più animoso, e si potrà più facilmente, essendo infermo, sanguinare, & medicare. Ma non vol però esser, come dicono i Latini, varicoso, cioè troppo pieno di vene grosse & gonfie, & massime in quei luoghi, che non li richiedeno, perche questo saria male, & significheria esser troppo affaticato. Et finalmente deve essere grande, proportionato, agile, & lungo quanto la sua figura & proportione richiede. Fin qua Varone e Columella. L’openion di Platone, ancor che paia essere in gran parte contraria à quella di Virgilio & d’alcuna altri non è però così, come io hora vi farò chiaro. Perche vole che il corpo del cavallo sia di mantel bianco, che habbi gl’occhi neri grandi & usciti in fuora, il capo adunco, & montonino, le coste e i lati, che siano larghi, & lunghi, rilevati sopra al ventre, & fianchi. Perchè dimostrano che il cavallo è più atto nel cavalcarsi, più robusto, & di miglior pasto. Quanto al colore, io direi, che Virgilio intende de gl’armellini, quando rivolti i peli, hanno anco bianca la pelle; & Platone vole, che l’habbino nera, il che è segno d’addustione, la quale pò ben mitigare, & far nera la flemma, che tal bianchezza dimostra nel cavallo si pò dire ancora, che i bianchi pallidi, over mellati, & non i candidi, & fulgenti intenda il Poeta; perche in altro luogo lauda il color candido, facendo à gran capitani cavalcar destrieri di simil pelo nelle imprese di maggiore importanza. Et però quel verso si pò, così si deve indendere secondo Servio & altri così: deterrimus albo giluo cioè bianco mellato com’io esposi. Hor i lombi quando saranno più larghi, tondi, & curti, saranno anco megliori & più agevolmente il cavallo alzarà i piedi sciolti da terra, & liberi. Per questo ancora conoscerete, che i budelli saranno piccioli, li quali se fusseno grandi oltra il devere, in parte deformariano il cavallo, & in parte lo aggravariano, & debilitariano. Et non so come anco in questo tenga il contrario alcun moderno, che vuole, che il budelo sia grosso, se non volesse per questo dire che intende