gli lascia non potrà havere alcuna certa cognitione, che gli dichi il vero, perche le forze siano deboli, & l’anima si parta, overo perche appaiano valide, & vigorose. Ma se costui risguarderà gl’occhi, havrà per manifesta ogni cosa: percioche in essi chiaramente riluce la sanità, & l’infermità, la gagliardezza, & debolezza, l’allegria, & malenconia, la morte, & la vita. Et senza dubbio alcuno noi vediamo, che alcuni acutamente vedeno con le palpebre aperte; & molti che non le possono aprire perfettamente. Et da che viene questo? se non che gl’occhi veri nuntij, & messaggeri dell’anima, ci fanno intender subito la qualità sua. Come vediamo ancora, che il color di quelli, se gli è à quella guisa dimostra à questa & à quella guisa star le forze, & l’animo. Imperoche l’occhi concavi, squallidi, & discoloriti non vogliono dir altro, che forze deboli, & inferme. ma pel contrario à chi è robusto, & animoso, viveno, gl’occhi in testa d’un color vivo, florido, & splendente. Et ancor che queste cose, si vedano manifeste; nondimeno la causa perche si faccino, & donde proceda è incognita, & nascosta à quelli, che non sanno la natura dell’occhio esser un certo spirito animabile luminoso, il quale per lo più viene dal cervello nell’occhio. Questo adunque quando è debole nell’occhio, over poco; allhora avvengono gl’accidenti, che sono detti di sopra. Et fa il colore nell’occhio migliore, over peggiore. Là onde se sono ben coloriti gl’occhi, & essi, & tutto il corpo ci dimostrano star bene & di più l’animo ancora. Ma gl’occhi che sono macchiati di alcun brutto colore, subito dimostrano tutto il corpo, & l’animo esser offeso. Adunque più ne gl’occhi, che in tutte le altre parti del corpo la mutatione del corpo, & dell’animo da i colori per la mondezza & splendidezza loro si conosce. Parendo anco, che per questo, & così essendo al fermo, che Iddio ci habbia dato una vera luce, & dell’animo & del corpo, havendoci dato le luci de gl’occhi nostri, liquali à guisa di luce riluceno, vedeno, & ci dimostrano ogni cosa. Et però degnamente da molti sono chiamati con tante belle varietà di nomi, & epitteti quante si trovano tra i più celebri Poeti. Degna cosa adunque, & utilissima sarà parlarne. Et però ne parlaremo distintamente con quella più brevità, che sarà possibile, & chiarezza. Et prima quanto alla qualità & temperatura loro, dico, che l’occhio del cavallo sarà caldo, tanto sarà l’abondanza del calore quanto è la natura, che sta dentro in quella parte da chi tocca con mano si sente. Se non sarà però imutata da altra qualità sopragiunta capualmente. Imperoche pò ben essere, che manco calda questa parte dell’occhio sia sentita quando si tocca con mano, che la natura dell’occhio non è per esser immutata, & alterata da alcuna cosa fredda, che si sia sopragiunta; over più calda se materia più calda del suo naturale li sarà aggiunta. Quando adunque quegl’occhi non haveranno alcun calore, ò freddo accidentale, & nel toccar con mano